giovedì 8 dicembre 2016

Step 4: Il colore nel mito

 
ieri stavo ripensando ai miei viaggi e ne ho fatti tanti negli anni. Infondo anche se chi mi vedeva non sapeva come chiamarmi, io c'ero.
 
Sono stato in Egitto al tempo dei faraoni.
Ero il colore degli amuleti, come lo scarabeo simbolo di rinascita...
 
 
 
...ed ho visto anche l'interno delle tombe faraoniche, ero il colore della sacralità dei riti e con me hanno fatto delle statuine che rappresentavano il figlio di dio in terra, il sovrano.
 
 
 
 
I greci e i romani immaginavano Urania, detta La Celeste, una delle nove Muse, vestita di me.
Urania era figlia di Zeus e Mnemosine, era la Musa dell'astrologia unita all'astronomia infatti veniva sempre rappresentata in vesti azzurre, coronata di stelle e con in mano un globo che sembra misurare con un compasso che ha vicino a se...
 
 
 
 
... inoltre nell'Impero Romano il turchese era associato alla dea dell'Amore, Venere, e le donne si ornavano di me per festeggiarla il venerdì, giorno dedicato a lei.
 
Sono stato in America prima della sua scoperta. Anche li ero collegato ad un dio, questa volta azteco, Xiuhcoatl, il Serpente di fuoco o il Serpente di Turchese. Era il Dio della siccità e della terra bruciata e rappresentava la stagione secca.
 
 
 
C'era un altro popolo che ho visto nel Nuovo Continente: gli Indiani d'America.
Loro mi portavano al collo sotto forma di collanine fatte di turchesi perché li proteggevo dai morsi dei serpenti velenosi e li aiutavo nella caccia, inoltre il turchese era utilizzato per i rituali al fine di comunicare con il dio della pioggia e quello dei venti.
 
Per non dimenticare il mio viaggio in Oriente!
Sono stato in Cina, dove ero un Dio. Mi associavano al Drago Azzurro dell'Est che simboleggiava la stagione primaverile.
 
Anche in Tibet ero molto conosciuto sotto forma di turchese. Mi indossavano nelle collane, negli anelli e negli orecchini perché li proteggevo durante i viaggi e dalle malattie.
 
 
           



Ho fatto tantissimi viaggi e ne faccio tutt'ora, è sempre stata una mia passione.
Ora vi saluto, ho avuto un'idea geniale.
No, no, non vi anticipo niente, lo scoprirete la prossima volta.

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